Mi sono avvicinata allo yoga dopo aver studiato una serie di discipline (tra cui danza del ventre, tribal fusion e pole dance) per migliorare la postura e la mia autostima. Lo yoga è stato il culmine di un lavoro su me stessa iniziato molti anni prima e ha profondamente cambiato il mio modo di essere e di pormi con il mondo, nonché il mio stile di vita.
Per quanto riguarda l'acroyoga invece, il primo incontro con questa disciplina, avvenuto diversi anni fa, non è stato molto felice. Totalmente incapace di fidarmi e di affidarmi agli altri, sono tornata a casa dopo il mio primo workshop pervasa da un senso di insoddisfazione e scoraggiamento. Per vari anni ho continuato a guardare video su Internet e a documentarmi sull'argomento, a sognare segretamente, senza mai però trovare il coraggio di mettermi in gioco.
Una fortunata combinazione di eventi e di incontri con amici speciali, mi ha spinta a riprovare. Messe da parte le insicurezze e la competitività (prima di tutto con me stessa), mi sono lanciata in questa nuova avventura, che è stata prima di tutto il frutto di un lavoro sul contatto con l'altro, filo conduttore di un periodo in cui ho studiato tango e partecipato a incontri di teatro danza e contact improvisation.
Se lo yoga mi ha riappacificata con me stessa, l'acroyoga mi ha riappacificata con il resto del mondo. Mi ha permesso di sperimentare quella magnifica esperienza che è la sintonia del respiro con l'altro, la magia della comunicazione e del compromesso, un'alternanza di movimenti che diventa pulsativa e quasi ipnotica, profonda. Mi ha messa in contatto con tante bellissime persone e mi ha permesso di superare tantissimi blocchi e paure ataviche. Abituata nella vita a sbrigarmela sempre da sola, ho compreso l'importanza di appoggiarsi agli altri e di offrire loro sostegno, ho provato sulla mia pelle la forza e l'energia del gruppo.
Oggi, dopo essermi formata come insegnante di Yoga Integrale e di AcroYoga Anukalana Inspired presso la scuola Samadhi di Firenze, il mio più grande piacere è condividere con gli altri questo mio percorso. Mi piace l'idea di rendere l'acroyoga accessibile a tutti, anche a chi non ha mia fatto niente di lontanamente simile, a chi si sente imbranato, scoordinato ed è convinto di non avere senso dell'equilibrio. Non c'è gioia più grande di vedere l'emozione negli occhi di una persona che vola o fa volare per la prima volta, l'incredulità che si trasforma in stupore quando si riesce in una cosa mai fatta prima, la felicità del gioco, la profondità della concentrazione.